DIPENDENZE
OSCAR WILDE
Con il termine dipendenza si individuano tutte quelle alterazioni del comportamento che sono messe in atto con l’obiettivo di raggiungere il piacere, ma che invalidano il normale svolgimento della vita quotidiana. Queste alterazioni possono avere effetti a livello fisico, causando modificazioni neurobiologiche, e psichico, portando al definitivo deterioramento della vita sociale della persona.
Uno degli aspetti psicologici principali della dipendenza è la perdita di controllo, causata dal modalità compulsiva di mettere in atto certe azioni.
Pensieri ossessivi, intrusivi e ricorrenti, conducono allo sviluppo di compulsioni che se messe in atto soddisfano l’ossessione. Talora ciò non fosse possibile, sono frequenti comportamenti aggressivi e impulsivi dovuti all’incapacità di resistere al desiderio dell’oggetto della dipendenza.
Per la maggior parte della giornata, la persona dipendente è impegnata nella ricerca di soddisfare l’ossessione. Pertanto questa condizione, dilagando in ogni ambito della vita, interferisce significativamente con le normali attività quotidiane, siano esse relative al mondo professionale (o scolastico) o alle relazioni familiari e sociali.
Le più nuove e moderne dipendenze, o “new addictions” come le chiamano gli inglese, comprendono tutte quelle forme di dipendenza in cui non è implicato l’intervento di alcuna sostanza chimica . L’oggetto della dipendenza, infatti, è in questo caso un comportamento o un’attività lecita e socialmente accettata. Per questo motivo le new addictions si definiscono dipendenze comportamentali e sono, ad esempio, la dipendenza dal sesso, da internet, dal gioco d’azzardo, dallo shopping, dal lavoro o dalle relazioni affettive.
Alcuni esempi di dipendenze :
- la dipendenza da una persona (codipendenza, dipendenza affettiva)
- la dipendenza dal lavoro (workaholism, work addiction)
- la dipendenza dal gioco d’azzardo (compulsive gambling, online gambling)
- la dipendenza dallo shopping (sindrome da shopping compulsivo)
- la dipendenza da internet (Internet addiction disorder)
- la dipendenza dal cibo (disturbo da alimentazioni incontrollata, bulimia)
- la dipendenza dalle sostanze stupefacenti (tra cui alcol, caffè e tabacco)
- la dipendenza dal sesso (come pornografia, masturbazione compulsiva)
Dobbiamo ricordare che oltre ciò si può essere dipendenti anche da attività quotidiane o da oggetti di uso comune, come lo smartphone.
Uno degli obiettivi della terapia è quello di “allargare l’area della coscienza” o, più concretamente, di far sperimentare al paziente delle capacità superiori che non pensava di possedere. Si tratta di ampliare la percezione dei propri limiti che fino ad oggi ha coinciso con i fallimentari ed estenuanti tentativi di risolvere il problema da solo.
Nell’ambito delle tossicodipendenze, concordare gli obiettivi con il paziente in un’ottica di cooperazione e centrare la terapia sul paziente, offrendogli una notevole autonomia e libertà all’interno del setting, può essere pericoloso per un terapeuta privo dell’esperienza necessaria.
È doveroso porre attenzione, agendo in tal modo, a non rinforzare modalità trasgressive e connivenze devianti, contrastando i tentativi di manipolazione.
CONTATTAMI
Riferimenti Bibliografici
Durkheim E. (2002). Il suicidio: studio di sociologia. Milano: Rizzoli
Jing Lian (2009). Una vita di comodità è peggio di un bicchiere di vino avvelenato, art. 24 dicembre 2009, tr. Inglese: www.clearwisdom.net/html/articles/2009/11/24/112583.htm;
Nardone, G. (1993). Paura, Panico, Fobie. Milano: Ponte alle Grazie
Nardone G., De Santis G. (2011). Cogito Ergo soffro. Milano: Ponte alle Grazie
Milanese R., Mordazzi P. (2007). Coaching strategico. Milano: Ponte alle Grazie
Nardone G. Rocchi R. Giannotti E. (2001). Modelli di Famiglia. Conoscere e risolvere i problemi tra genitori e figli. Milano: Ponte alle Grazie
Nardone G. (2003). Non c’è notte che non veda il giorno. La terapia in terapia in tempi brevi dell’attacco di panico. Milano: Ponte alle Grazie
Papantuono M. (2007). Identificare e utilizzare le resistenze del paziente. In www.psicoterapiabrevemarche.it
Papantuono M., Portelli C. (2016). Intervento strategico-sistemico per le famiglie e i giovani dipendenti da Cannabinoidi.
Rigliano P. (2004). Piaceri drogati. Psicologia del consumo di droghe. Milano: Feltrinelli